Un’intervista esclusiva a Dmitrij O. Rogozin, ambasciatore della Federazione Russa presso la NATO, compare nell’ultimo numero (1/2010) di “Eurasia”, dedicato a La Russia e il sistema multipolare.
Rogozin ha discusso con Tiberio Graziani e Daniele Scalea del futuro della NATO («lacerata da problemi nazionali, finanziari ed ideologici») e della cooperazione con la Russia.
L’Ambasciatore ha criticato il «NATO-centrismo» e rilanciato la proposta del presidente russo Medvedev per un accordo di sicurezza europeo che «rivolga verso l’esterno tutti i cannoni del continente», impedendo l’insorgere d’un nuovo conflitto in Europa.
Si è ovviamente toccato il tema dell’Afghanistan, area in cui la convergenza d’interessi tra Mosca e l’Alleanza Atlantica è più forte, sebbene Rogozin non abbia risparmiato diverse frecciate alla NATO. L’Ambasciatore ha infatti affermato che non si può «valutare positivamente il bilancio delle attività dell’ISAF», e che se oggi le truppe atlantiche lasciassero il paese il regime di Karzai durerebbe meno di quello del comunista Najibullah dopo il ritiro dei soldati sovietici. Una frettolosa uscita della NATO dall’Afghanistan destabilizzerebbe l’Asia Centrale e porrebbe «nuove sfide» alla Russia, ma Rogozin ha voluto precisare che l’appoggio di Mosca all’Allanza Atlantica non è incondizionato: l’Ambasciatore si è detto «estremamente indignato» per la riluttanza della NATO a distruggere le coltivazioni di papavero da oppio, da cui deriva l’eroina che invade la Russia; riluttanza che stona coi regolari bombardamenti delle basi dei narcotrafficanti in Colombia. «Non è perché la cocaina è diretta negli USA e invece l’eroina in Russia?» si chiede retoricamente Rogozin, precisando che la pazienza dei Russi «ha raggiunto il limite».
Infine Rogozin ha mostrato inquietudine per «la politica di accerchiamento della Russia con basi militari a sud e a ovest» da parte degli USA, auspicato il rafforzamento del Trattato di Sicurezza Collettiva che lega la Russia a molti altri paesi ex sovietici, e criticato l’ingerenza della NATO nelle questioni relative all’Artico.
L’intervista di 4 pagine all’ambasciatore Rogozin, che ha toccato i temi suddetti ed altri ancora, può essere letta integralmente sul numero 1/2010 della rivista di geopolitica “Eurasia”.
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D. Rogozin: “No al NATO-centrismo ed all’accerchiamento della Russia”
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